Il TAR per l’Emilia Romagna – Bologna accoglie il ricorso per la sospensione del rigetto della dichiarazione di emersione (ordinanza del 27.01.2021).
Il ricorrente aveva presentato istanza ai fini di regolarizzare la propria posizione lavorativa nonché il proprio soggiorno sul territorio italiano, ma la Prefettura respingeva l’istanza senza sostanzialmente fornire ulteriori motivazioni oltre una asserita pericolosità sociale del richiedente, non meglio specificata o circostanziata.
Dopo diversi tentativi di addivenire ad un confronto e ad un riesame della sua posizione, il sottoscritto produceva certificati attestanti l’assenza di procedimenti penali in corso per il proprio assistito.
Tuttavia non c’era modo di addivenire al confronto sopra citato e il richiedente riceveva il rigetto della propria istanza.
Nel contempo si prendeva contezza della pendenza di procedimento penale per rapina, a carico del medesimo. Completamente estraneo ai fatti, il richiedente si rivolgeva al sottoscritto che estrapolava immagini di video-sorveglianza del luogo della presunta rapina, che dimostravano l’assoluta estraneità ai fatti dello stesso.
Il TAR, investito del ricorso per la sospensione e il conseguente annullamento dell’ingiusto provvedimento, accoglieva l’istanza di sospensione con ordinanza cautelare, mandando la Prefettura ad eseguire la stessa.
Con grande soddisfazione, il ricorrente potrà ora rivolgersi alla Prefettura per ottenere il permesso di soggiorno, in attesa del procedimento penale che tuttavia non dovrà, verosimilmente, vedere alcuna sorpresa in proposito.